(di Giovanni Battista Guercia Sammarco) – Papa Francesco ha presenziato alla terza delle quattro giornate che hanno caratterizzato il summit internazionale sugli abusi sessuali commessi a danno dei minori nella Chiesa. Il vertice planetario si è svolto in Vaticano e vi hanno partecipato anche numerose vittime di nefande azioni perpetrate nei loro confronti da alcuni membri del clero.
Nel corso delle prime due giornate, i partecipanti temevano per la possibile assenza del Pontefice. Al suo arrivo si è quindi registrata una diffusa soddisfazione che ben presto si è trasformata in delusione quando si è preso atto che il Papa, nel proprio discorso, si è limitato a proferire affermazioni ritenute banali, nonché più volte pronunciate in passato.
In particolare, per i partecipanti che si aspettavano una compiuta esposizione degli impegni e delle misure programmate dalla Chiesa Cattolica per la repressione del fenomeno della pedofilia, un certo malcontento si è diffuso ascoltando le conclusioni del discorso papale che, nonostante il “Mea culpa” del Santo Padre, sono state considerate generiche ed approssimative, poiché testualmente, riportavano: “Vogliamo che si prendano tutte le misure possibili perché simili crimini non si ripetano”.