Nardò si tinge di blu

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LECCE (di Mario Venturi) – Quest’anno Nardò vince il Premio Internazionale “Bandiera Blu”. La FEE (Foundation for Environmental Education), preso atto degli obiettivi che in questi anni la cittadina in provincia di Lecce ha raggiunto nell’ambito della sostenibilità del territorio attraverso una corretta gestione della località balneare, le ha conferito tale riconoscimento.

Sono trentadue  i criteri di valutazione che decretano il “sigillo di qualità”, tra questi la qualità delle acque negli ultimi quattro anni, le strutture alberghiere, i servizi d’utilità pubblica sanitaria, le informazioni turistiche, la segnaletica aggiornata, la gestione dei rifiuti, le aree verdi e le piste ciclabili (per la realizzazione delle quali è stato effettuato un notevole sforzo nella località di Santa Caterina). Hanno ricevuto tale riconoscimento anche altre località della regione, come Otranto e Melendugno, mentre non aver centrato l’obiettivo del 40% di raccolta differenziata dei rifiuti è costata la bandiera a Castro. Attualmente, dunque, per numero di Bandiere Blu la Puglia è al terzo posto, dietro Liguria (32), Campania (19) e a pari merito con la Toscana (17).

Esulta dunque il sindaco di Nardò, Pippi Mellone: “Sono orgoglioso perché questo riconoscimento premia la città e le marine, ma anche cinque anni di duro lavoro, visto che hanno contribuito anche la gestione dei rifiuti, le piste ciclabili e l’arredo urbano”. “Inutile dire – aggiunge – che la Bandiera Blu funge da carburante nel motore dell’economia della nostra città”.

Quella della Bandiera Blu è una delle certificazioni più ambite dai territori rivieraschi, una sorta di biglietto da visita da esibire ai visitatori per caratterizzare la propria vocazione turistica coniugata alla sostenibilità ambientale, il principale obiettivo di tale iniziativa. Nel mese di giugno si attende invece la classifica per quanto riguarda l’attribuzione delle Vele da parte di Legambiente e del Touring Club Italiano: lo scorso anno le Cinque Vele, riconoscimento massimo, furono concesse all’Alto comprensorio adriatico (Vernole, Melendugno e Otranto) e all’Alto comprensorio ionico (Nardò, Porto Cesareo, Gallipoli e Racale).