“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…”

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Nel pomeriggio di venerdì 19 ottobre ho avuto la possibilità, insieme alle quarte ginnasiali dell’indirizzo biomedico, di partecipare al seminario tenuto dal dottore Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici. Durante la conferenza non ho potuto fare a meno di notare le analogie presenti tra la figura del medico tratteggiata dal dott.De Giorgi e il celebre protagonista dell’Odissea, Ulisse. Il suo viaggio infatti, così come quello del medico che intraprende la propria carriera per la prima volta, prende vita da un sogno, talvolta da un precetto definito: scoprire il sapore di quel frutto proibito che è la conoscenza. Una Conoscenza che porta alla scoperta di mondi nuovi e allo stesso tempo dei propri limiti: è tramite essi che il medico infatti, così come Ulisse riesce ad andare avanti senza ascoltare il canto delle Sirene, continua quotidianamente a fare scelte, talvolta rischiose, senza mai rinunciare a quella di essere medico. Proprio per questo motivo, intraprendere tale viaggio significa Essere più che fare, in quanto è questa la conoscenza che ci permette di sopravvivere, di guardare lontano e di essere allo stesso tempo il medico e il paziente, in un viaggio che termina con un dovere, o forse una promessa: quella di una professione volta al bene comune, di un cammino che rende quindi il viaggio la meta stessa.

 

Federica Cornacchia V D