Rubrica “vox mulieribus”: Ti amo da morire  “Ma io ti amo! Scusami, non lo faccio più!”

0
1080

LECCE (di Sofia Martella) – Solita frase, soliti uomini, solite vittime. Ogni anno sempre più donne sono vittime di femminicidio. Ma questa volta non voglio parlarvi, come di consueto, della manifestazione che si svolge ogni 25 novembre contro un reato che purtroppo rimane invariato, ma della tragica storia di una ragazza, Lorena Quaranta.

Lorena aveva solo 27 anni quando, durante il lockdown, nel mese di marzo a Messina è stata uccisa dal suo fidanzato, perché temeva il Covid-19.

Tutto avviene nella notte del drammatico giorno. I due hanno litigato e il ragazzo prima le fa perdere i sensi, poi la strangola e infine la colpisce all’addome con un coltello. L’assassino si sarebbe giustificato dicendo che lei lo avrebbe contagiato e nella lite affiorano anche questioni di gelosia. In realtà entrambi risultano negativi al tampone.

Ciò che fa rattristare ancora di più è il fatto che la ragazza, a breve, avrebbe conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia. Però per la sua famiglia c’è stato ugualmente uno spiraglio di felicità. Infatti, dopo la sua morte, l’Università ha deciso di consegnare la laurea della ragazza con votazioni di 110 e lode. È stata l’amica di Lorena ad esporre la tesi su «Immunodeficienze selettive: la candidiasi mucocutanea cronica» in onore della ragazza.

Durante la proclamazione si sentiva fortemente la presenza della ragazza, che ha dato a tutti i suoi familiari e amici il coraggio di andare avanti, riuscendo comunque a realizzare il suo sogno, purtroppo non nel modo che meritava. La laurea poi è stata consegnata alla madre della vittima, che con il cuore pieno di lacrime ha orgogliosamente accolto tra le sue mani.

Ma oltre a lei sono tante altre le donne vittime di questo orrendo delitto, e solo nel 2020 se ne contano più di 60.

Legate. Imbavagliate. Insultate. Sottopagate. È il 2020 e le strisce rosse di dolore e sangue non sbiadiscono sul nostro viso. E ci chiediamo ancora se ci sia bisogno di una legge contro la misoginia?!?

L’amore non lascia lividi. L’amore non è un’offesa. L’amore non ti minaccia. L’amore cura dal male, non ne fa. L’amore NON alza le mani, ma ti prende per mano. L’AMORE NON È VIOLENZA!

Ciao Lorena