NON SCRIVIAMO O LEGGIAMO POESIE PERCHE’ Ѐ CARINO, NOI LEGGIAMO E SCRIVIAMO POESIE PERCHE’ SIAMO MEMBRI DELLA RAZZA UMANA

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LECCE (di Filippo Nuzzoli) Raccontare…scrivere…l’uomo ha da sempre cercato di tramandare in qualsiasi modo i propri pensieri. Dalla preistoria sino ai giorni nostri, non esiste una sola epoca in cui l’Uomo non abbia desiderato lasciare un ricordo, un segno.
Nella preistoria gli esseri umani dipingevano le pareti delle caverne, raffigurando animali, uomini, con una finalità forse più religiosa che solo puramente estetica. Poi è stata inventata la scrittura. Riguardo a questa scoperta gli studiosi affermano che possa essere avvenuta indipendentemente in almeno due luoghi: in Mesopotamia (in particolare, dagli antichi Sumeri) intorno al 3000 a.C. e in Meso-America intorno al 600 a.C. Grazie alla scrittura ovviamente i modi per tramandare si sono moltiplicati in modo esponenziale.

E poi arriviamo alla poesia. La poesia (dal greco ποίησις, “creazione”) è una forma d’arte che crea, con la scelta e l’accostamento di parole secondo particolari leggi metriche e di significato, un componimento fatto di frasi definite “versi”, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. La poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere concetti e stati d’animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa, in cui le parole non sottostanno alla metrica.
La poesia prende definitivamente piede alla fine del 1200 con Dante, massima espressione artistica del Medioevo, con l’utilizzo del volgare, con cui il Sommo Poeta esprime concetti altissimi.

Il professore Keating, protagonista de L’attimo fuggente, dice che noi scriviamo o leggiamo poesie perché facciamo parte della razza umana, Dante infatti parla dell’Amore, il sentimento per eccellenza umano e usa la poesia per trasmettere il suo amore per Beatrice. Aristotele diceva che l’uomo è un animale sociale che DEVE vivere in società ed ha bisogno di trasmettere i propri sentimenti e le proprie storie. Noi le leggiamo per tentare di capirle e usarle come punto di riferimento, per poter apprendere quanto ci insegnano.

Il Professore, quello con la P maiuscola, ci ricorda che la vita è fatta di legami autentici e insieme di affermazione spontanea di sé e questi due aspetti sono talmente innati nella Natura Umana che naturalmente si oppongono (e si DEVONO opporre) alle derive egoistiche e razionali della nostra epoca.