L’inclusione scolastica

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Un obiettivo formativo necessario per combattere le debolezze causate dalla pandemia

LECCE (di Gloria De Giorgi)Il fenomeno dell’inclusione scolastica è divenuto un problema di grande attualità, acuito dalla presenza dell’odierna pandemia. Il suo obiettivo è quello di coinvolgere e migliorare l’apprendimento di tutti gli alunni, offrendo sostegno a chi in particolare soffre di Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) o di altri Bisogni Educativi Speciali (BES).

Al fine di garantire una completa integrazione e di ridurre i disagi formativi ed emozionali di ogni soggetto coinvolto, il MIUR ha disposto che venisse formato ed informato tutto il personale docente.

Secondo il rapporto ISTAT sull’inclusione, la DaD riduce sensibilmente l’inclusione degli alunni con disabilità e il 23% di essi non ha partecipato alla DaD tra aprile e giugno, percentuale che si attesta intorno al 29% nelle regioni del Sud Italia.

Il dilagare della pandemia ha comportato un aggravarsi della già precaria condizione in cui versa l’apparato scolastico italiano, non avendo la disponibilità di fornire alle famiglie, già colpite dalla crisi economico-finanziaria, dei mezzi necessari per effettuare la Didattica a distanza. Come dispone l’articolo 3 della Costituzione Italiana, avendo tutti i cittadini pari dignità sociale, è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona e la sua partecipazione nel Paese in tutti gli ambiti. In questo periodo particolare, tuttavia, non si riesce a far fronte alla piena realizzazione dell’inclusione e coloro che più ne risentono sono gli alunni della scuola primaria e secondaria, ai quali è stata negata una soddisfacente frequentazione scolastica a causa dell’imposto distanziamento nelle strutture idonee. Non sono esclusi da questo disagio gli studenti universitari costretti da Marzo 2020 a svolgere i propri studi per via telematica e a rinunciare, in parte, al coronamento del loro percorso discutendo la tesi di laurea senza una partecipazione diretta ed emotiva.

Il MIUR ha finanziato nuovi fondi per l’acquisto di tecnologie e sussidi per migliorare la didattica inclusiva e ha proposto un nuovo portale nazionale per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare per fare in modo che ci si possa concentrare sulle esigenze di ogni studente.