Io “screenshotto” e tu? Guida al gergo giovanile del Duemila

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LECCE (di Sara Sergio) – I dizionari, spesso e volentieri, ci salvano la vita: dal bigliettino con le regole dei teoremi nascosto, agli appunti scritti piccoli, piccoli sulle pagine finali, tutto torna utile per farci superare il compito in classe. Il dizionario è lo strumento per eccellenza che ci permette non solo di tradurre da una lingua all’altra, ma anche di conoscere il significato delle parole, comprese le più strane ed i neologismi. Soprattutto negli ultimi anni, Internet ha praticamente fatto mettere da parte il vocabolario cartaceo, rendendolo accessibile, molto più facilmente, in formato digitale.

E se esistesse un vocabolario che spiegasse agli adulti le espressioni gergali che usiamo noi giovani? Non ne è mai stato stampato uno ma, cercando una singola parola sul web, è possibile trovare numerosi siti che ne spiegano il significato. Oggi parleremo delle abbreviazioni, degli acronimi e delle espressioni più ricorrenti nel linguaggio di noi giovani del XXI secolo, spiegandole in maniera semplice:

  • ACAB: è l’acronimo di “all cops are b*stard” usato, originariamente, come slogan contro i poliziotti. Adesso indica un individuo fuori dagli schemi.
  • AFTER: non è il libro best seller di Anna Todd e neanche il film uscito lo scorso aprile. “After” è un’espressione che indica l’intenzione di rimanere svegli la notte per divertirsi con gli amici.
  • AMO’: usata da tantissime ragazze per chiamare una o più amiche con le quali si ha un rapporto stretto.
  • AVOJA: è un’espressione tipica di tutte le zone d’Italia, ma soprattutto al Sud, usata per indicare abbondanza.
  • BOMBER: sinonimo di “latin lover” o di “dongiovanni”. In questo caso non indica colui che segna un goal durante le partite ma, appunto, qualcuno che è abile con le ragazze ed è capace di fare conquiste.
  • BRO’: abbreviazione di “brother”, ossia “fratello” in inglese. Si usa per chiamare o salutare un caro amico.
  • BUFU: termine coniato dai membri della “Dark Polo Gang” (DPG), è l’acronimo di “By Us F*ck U”. Si usa per indicare una persona stupida o che parla male alle spalle.
  • CAMOMILLATI: è un’espressione che si usa per intimare ad una persona di calmarsi.
  • CBCR: è una delle espressioni preferite dalle ragazze. È l’acronimo di “Cresci Bene Che Ripasso”. Lo si usa quando si vede un ragazzo o una ragazza più piccoli di età, per esprimere il proprio interesse ma anche l’impossibilità di “provarci”.
  • CHATTARE: sinonimo di messaggiare.
  • DAJE: originaria del Lazio, è un’espressione che si usa per indicare gioia e felicità.
  • FRATE’: abbreviazione di “fratello” e sinonimo dell’inglese “bro”.
  • FRIENDZONARE: è un verbo che indica l’azione per cui una determinata persona ci vede solo come amici.
  • INSTAGRAMMARE: indica l’azione di fotografare e postare su “Instagram” (anche solo sulle storie) un momento particolare della giornata, o comunque, qualcosa che riteniamo particolarmente interessante.
  • LOL: è l’abbreviazione dell’espressione inglese “laughing out loud” che tradotta significa “ridere ad alto volume”. È un’espressione ironica che si usa spesso in momenti divertenti o dopo delle battute.
  • MAI ‘NA GIOIA: è una frase tipica usata dopo che è avvenuto un evento svantaggioso.
  • RAGA’: è l’abbreviazione di “ragazzi” e si usa per richiamare l’attenzione dei propri amici.
  • SA’: abbreviazione di “Sai?”, voce del verbo “sapere”.
  • SBOCCARE: verbo che indica l’azione di rigurgito.
  • SCIALLA/SHALLA: espressione usata per dire “stai calmo”.
  • SCREENSHOTTARE: vuol dire fare una foto allo schermo del proprio smartphone.
  • SKIPPARE: significa saltare la pubblicità prima di un video.
  • SORE’: è l’abbreviazione di “sorella”, usato per chiamare un’amica.
  • SWAG: è un aggettivo che fa riferimento ad un particolare modo di vestirsi o di agire.
  • TOP: è un aggettivo che indica qualcosa di fantastico, quasi perfetto.
  • VAGNU’: è l’abbreviazione del termine dialettale dell’alto Salento “vagnuni”, ossia ragazzi.
  • WHATSAPPARE: è un verbo che indica l’azione di mandare messaggio attraverso l’applicazione di Whatsapp.

Infine, ci sono espressioni che nascono dai cosiddetti “meme” che sono delle vignette ironiche che circolano sul web e che riportano spezzoni di video o foto particolarmente divertenti.

Sono spesso usati “non è molto, ma è un lavoro onesto”, “stonks” che sono delle vignette tratte da video che sono diventati virali sui social. Ma sono spesso citate anche frasi dette da personalità influenti o pronunciate durante delle interviste. Tuttavia, molte di queste espressioni passano di moda dopo pochi mesi, questo perché sono sostituite da altre più nuove ed interessanti, magari ascoltate dal vip o influencer più in voga al momento.