(di Edoardo Minerva) – Per chi non vive nella piccola realtà di Cavallino, il paese può sembrare un tranquillo centro limitrofo a Lecce come gli altri, senza particolari problematiche. Ma è qui che si sbaglia, perché Cavallino è da anni vittima di un inquinamento smisurato, simbolo d’inciviltà e menefreghismo dei suoi stessi cittadini che, a quanto pare, sono fieri di far crescere i propri figli tra spazzatura e veleni chimici.
I dati di Arpa Puglia riportano un aumento dei metalli pesanti e delle sostanze cancerogene come nichel, ammonio e pesticidi intorno alle discariche con conseguenze sulla qualità dell’aria che si respira. Il dottor Claudio Casile, pediatra di Cavallino, lancia un avvertimento: “Le malattie respiratorie sono in aumento in età pediatrica”.
Di gestione dei rifiuti, tutela dell’ambiente e salute se n’è discusso lo scorso 22 febbraio in un’assemblea pubblica, indetta dall’opposizione in seno al Consiglio comunale e tenuta nella sala consiliare alla presenza di attivisti e medici.
Nelle campagne intorno al paese enormi quantità di rifiuti, da capi d’abbigliamento dismessi, a divani, materassi, pneumatici, televisori, bottiglie e tanto altro, cadono come olive mature sotto ulivi centenari.
Chiunque può liberamente gettare spazzatura senza temere sanzioni, visto che i controlli da parte delle autorità competenti in materia sono del tutto assenti.
Naturalmente, a invitare e “intimorire” tutti a non inquinare ci pensa un vecchio cartello sbiadito dell’assessorato all’ambiente. Per rispettare noi stessi e gli altri dobbiamo prima imparare a rispettare il nostro territorio, che solo così potrà tornare a generare ricchezza e benessere.