LECCE (di Valentina Anglani) Sono ormai due anni che in 160 paesi ragazzi e adulti manifestano contro il global warming. Questo problema infatti non si è fermato con l’inizio della pandemia COVID-19 e molti studiosi hanno confermato che nelle zone con alta concentrazione di inquinamento sono anche maggiori i contagi. L’obbligo di rimanere a casa però rimane, così quello del 25 aprile 2020 diviene il primo “sciopero digitale mondiale per il clima”.
L’attivista Greta Thunberg infatti invita a manifestare postando #digitalstike #ritornoalfuturo e geolocalizzandosi alle ore 10.00 tutti virtualmente davanti a Palazzo Chigi, per poi seguire le dirette di scienziati e attivisti con la possibilità di partecipare esprimendo le proprie opinioni.
Benchè l’inquinamento globale sembri essere calato, grazie ai limiti imposti alla maggior parte dei paesi industrializzati, si teme sia un dato solo momentaneo e si incita ad approfittare di questo calo per ridurre le emissioni anche dopo la ripresa. Si teme anche che questa sia solo una di una serie di epidemie che potrebbero invaderci a causa della deforestazione, che induce molti animali a spostarsi dal proprio territorio e venire a contatto con l’uomo contagiandolo con malattie finora sconosciute. Bisogna quindi continuare a lottare, perché distruggere l’ambiente porta inevitabilmente anche alla distruzione dell’essere umano.