Diritto di voto ai sedicenni: pro e contro

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LECCE (di Federica Cornacchia) – Con la nascita del movimento ambientalista Friday for future e con la mobilitazione di milioni di giovani in tutto il mondo, la società in cui viviamo ha ancora una volta messo in evidenza uno dei suoi aspetti più contraddittori e affascinanti: il continuo ed impetuoso flusso di cambiamento a cui è costantemente sottoposta. Difatti le giovani generazioni, con una simile presa di posizione, sono state in grado di dimostrare come la loro voce potesse effettivamente risvegliare nelle coscienze ciò che per lungo tempo era rimasto sopito. 

Un così grande senso civico ha rimarcato dunque una considerevole maturità, che ha portato l’ex presidente del consiglio Enrico Letta a riproporre l’idea -scartata in passato- di allargare il diritto di voto a coloro che hanno manifestato tale maturità, simbolicamente rappresentati dai maggiori di sedici anni.

È un modo per dire a quei giovani che abbiamo fotografato nelle piazze, lodando i loro slogan e il loro entusiasmo: vi prendiamo sul serio” ha affermato Letta, supportato da molteplici commenti positivi; al contempo, questa proposta suscita innumerevoli dubbi: possono i giovani dirsi realmente interessati alla politica? Così come per l’abbigliamento o per determinate scelte di vita, essi potrebbero essere influenzati dalle cosiddette “mode”: anche lo stesso Platone parlava dell’irresponsabilità dei giovani e dei disastri che sarebbero conseguiti nel dare loro una simile possibilità. Per ora si tratta solo di un’ipotesi. Il tempo dirà poi se attuabile o meno.