Ex Convento degli Agostiniani

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La Rinascita

 RESOCONTO DI UN’ INTERVISTA AD UNA GUIDA TURISTICA

 

Nel 1649 iniziarono i lavori per costruire il Convento degli Agostiniani. La struttura venne utilizzata come convento dal 1640 fino al 1810 come sede degli Agostiniani “scalzi” o Agostiniani riformati.

Nel 1810 l’ordine fu soppresso e il convento passò nelle mani dei militari. I religiosi, non più Agostiniani, ma Francescani, ritornarono dal 1831 al 1866.

Adiacente al Convento vi è una chiesa barocca di modesta entità, chiamata Santa Maria di Ogni Bene, che si risolve in un unico ambiente interno dall’impianto a croce latina. Ai fianchi della navata sono state ricavate sei cappelle votive, mentre al centro dell’intersezione degli assi spicca una cupola. La facciata si presenta in tipico stile barocco, suddivisa in due ordini e sovrastata da un timpano adornato dalla statua della Madonna col Bambino.

Per molto tempo è stata una chiesa sconsacrata perché nel 1866 passò nelle mani militari e fu utilizzata come caserma, magazzino comunale e come sartoria.

Per lungo tempo, purtroppo, l’ex Convento è rimasto in uno stato di abbandono, fino a che non sono intervenuti i lavori di restauro, ancora in corso.

Il progetto di ristrutturazione prevede che la chiesa ed il convento diventino sede dell’archivio storico-comunale, che ci sia la casa della civiltà giuridica, cioè un polo di studio del diritto e la possibilità che si possano utilizzare le grandi sale del convento o la chiesa stessa come sale polifunzionali per ospitare convegni, meeting, incontri e mostre.

L’inaugurazione dell’ex Convento degli Agostiniani e della Chiesa di Santa Maria di Ogni bene, è avvenuta Giovedì 25 maggio alle ore 20.00.

Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco di Lecce Paolo Perrone, l’assessore ai lavori Pubblici del Comune di Lecce Gaetano Messuti, i rappresentanti degli Ordini professionali e delle forze di polizia e numerose autorità civili e militari della provincia di Lecce.

L’evento è stato aperto al pubblico.

I lavori sono stati fatti nell’intento di ripristinare quello che era l’antico stato dei luoghi e ci auguriamo che il senso civico dei cittadini possa preservare la struttura così da poter a lungo apprezzare uno dei meravigliosi gioielli che la storia ci ha lasciato.

di Aurora Tommasi e Martina Coricciati