Diritto di aborto

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LECCE (di Valentina Anglani) Il 23 ottobre 2020 la Corte costituzionale di Varsavia sembra fare un tuffo nel Medioevo, vietando alle donne la possibilità di aborto anche in caso di malattie o malformazione del feto. La presidentessa Julia Przylebska afferma infatti che su 1110 aborti, 1074 sono stati dovuti a patologie del feto, sarà invece possibile abortire in caso di stupro o di rischio per la vita della donna stessa, in quanto sono meno frequenti.

Spesso l’idea comune di essere contro l’interruzione di gravidanza, deriva dalla mancata informazione medica e dalla convinzione che in questo modo si uccide un bambino, quando in realtà, nel momento in cui è possibile compiere l’aborto, il bambino non è ancora formato.

Numerose sono state già le proteste da parte delle donne che vedono crollare uno dei loro maggiori diritti, frutto di lotte da parte di donne vissute negli anni passati. È ormai infatti noto il “problema” riguardante l’aborto, sul quale discutono tutti i paesi, come se la decisione finale non dovesse spettare ad ogni donna, padrona di decidere riguardo la propria vita e quella che le nasce in grembo.