LECCE (di Francesca Alfieri) Durante l’Inauguration Day del 46º Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, l’attivista Amanda Gorman ha conquistato i cuori di tutti gli spettatori.
La ventiduenne californiana è la più giovane poetessa mai esibitasi durante una cerimonia di insediamento.
Amanda, laureata con lode in Sociologia presso l’Università di Harvard, nel 2017 per prima è stata insignita del titolo di National Youth Poet Laureate. Gli autori che ricevono la nomina partecipano ad eventi in tutto il paese per condividere componimenti e invitare i giovani ad esprimersi tramite la letteratura e la poesia.
La moglie del presidente Jill Biden ha sentito Amanda alla Library of Congress e ha voluto che leggesse dopo il giuramento presidenziale.
Il suo poema, recitato in tale occasione ed intitolato The Hill We Climb, mette in risalto la forza della democrazia facendo riferimento all’assalto di Capitol Hill del 6 gennaio.
La Gorman si è ispirata ad Abraham Lincoln, Martin Luther King e ai poeti laureati Robert Frost, Maya Angelou e Richard Blanco, i quali hanno declamato le loro opere rispettivamente per John F. Kennedy, Bill Clinton e Barack Obama.
L’esibizione ha garantito risonanza alla sua raccolta di poesie The One for Whom Food Is Not Enough e alle sue prossime opere, fra cui Change Sings, un libro di poesie illustrato per bambini, e un’altra raccolta di poesie dal titolo The Hill We Climb, che includerà anche quella pronunciata il 20 gennaio.
Inoltre, grazie alla performance ha ottenuto il sostegno politico di Barack e Michelle Obama per candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti nel 2036.
La lucidità con cui tratta temi quali l’oppressione, il femminismo, il razzismo e l’emigrazione, la risolutezza nel raggiungere i suoi sogni e la sua determinazione, risultata fondamentale anche per superare un difetto di pronuncia, la rendono un esempio per noi giovani.