La Protezione Civile vissuta in prima persona

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LECCE – Protezione civile: cosa è veramente? È una struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nata nel 1982, poco dopo il drammatico terremoto in Irpinia, per dotare il Paese, fino ad allora privo, di un organismo capace di affrontare le emergenze. Dal 1992 il Dipartimento è diventato un fondamentale punto di raccordo con le Regioni e con le Province. Si occupa di previsione e prevenzione dei rischi, soccorso e assistenza delle popolazioni colpite da calamità, contrasto e superamento dell’emergenza.

Ma quali sono state le criticità che hanno riguardato il territorio salentino nella torrida estate 2017 affrontate da tale organismo? Al primo posto c’è il problema degli incendi boschivi. Ce ne parla lo studente del Liceo Classico “G. Palmieri” di Lecce, Antonio Guarino il quale, nel corso del progetto Alternanza Scuola-Lavoro, ha ricoperto il ruolo di volontario nel Campo Sud della Protezione Civile di Campi Salentina: “Quella appena trascorsa è stata una stagione molto intensa dal punto di vista della gestione dell’emergenza incendi. Mi sono ritrovato a collaborare nello spegnimento di numerosi roghi, in particolare di macchia mediterranea”. È quanto dichiara un determinato e appassionato ragazzo di 18 anni che, invece di oziare sotto l’ombrellone, ha indossato scarponi e divisa antincendio e ha protetto il territorio, guidato dall’esperienza e dalla professionalità dei membri del “Gruppo comunale volontari di protezione civile”.

Ha potuto svolgere tale attività perché già iscritto al gruppo di Protezione Civile e preparato ad affrontare le eventuali uscite sul territorio, oltre che il servizio in sala operativa: “Secondo i dati in possesso dalle autorità competenti, la totalità degli incendi ha cause umane, intenzionali o non intenzionali”, aggiunge Antonio. Molto spesso, infatti, gli incendi sono causati dall’azione involontaria dell’uomo, quali scintille causate dai freni di un treno, una marmitta surriscaldata parcheggiata sull’erba secca, un mozzicone di sigaretta gettato sul ciglio della strada, ma anche l’uso di lanterne cinesi durante le feste che possono innescare un incendio una volta tornate al suolo. “Nel territorio salentino è diffusa una pericolosa pratica: la ripulitura dei campi attraverso il rogo di sterpaglie. È frequentissimo che il controllo del fuoco sfugga anche ai contadini più esperti” è questo che ha imparato il giovane volontario durante i suoi tre mesi di “Campagna AIB”.

Altra faccia della medaglia dei roghi sono i casi d’incendio intenzionale. Ma chi sono i responsabili? Oltre ai soggetti affetti da disturbi comportamentali (piromania), nelle zone di montagna spesso la responsabilità viene attribuita ai pastori, che bruciando ettari di bosco creano nuove zone per i pascoli. Responsabili son stati ritenuti anche alcuni lavoratori stagionali che miravano a ottenere un prolungamento del contratto a tempo determinato.

Da parte loro, i Vigili del Fuoco denunciano le perduranti carenze di uomini e mezzi con cui sono costretti a fare i conti. Lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, confluito nell’Arma dei Carabinieri, ha inatti comportato problemi gravissimi. La legge 353/2000 ha imposto margini ristretti alle attività che si possono compiere su un terreno colpito da incendio, proprio allo scopo di limitare la possibilità che un incendio si trasformi in un affare economico. Ad ogni modo, dopo l’incendio spetta a comuni ed enti locali assicurarsi che i vincoli vengano rispettati. La legge vieta anche per cinque anni le attività di rimboschimento, per evitare di creare un perverso incentivo a bruciare foreste con lo scopo di piantarne di nuove.

Una situazione di grande impegno e responsabilità, dunque, che non scoraggia però chi, come Antonio, ha una grande passione per la cura del territorio: “Consiglierei a tutti i miei coetanei che come me vogliono fare un’utile esperienza di alternanza scuola/lavoro di provare a vedere con i propri occhi come funzioni il mondo della Protezione civile dall’interno, non solo per quel che siamo abituati a vedere in tv o che conosciamo solo per sentito dire. La mia avventura tra i volontari che dedicano esclusivamente per altruismo il loro tempo e le loro ferie in questo organismo è stata altamente appagante e formativa. Inoltre, per noi studenti vale come credito scolastico, che fa curriculum spendibile anche nel futuro lavorativo, formativo sul piano civico”.