La mia passione per la scrittura: un’evasione dalla routine

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LECCE (di Marianna Torino) – Molto spesso capita di sentire la necessità di “evaderedalla realtà. Ma da cosa si vorrebbe esattamente scappare? Possono esistere infinite risposte a questa domanda ed ciascuna può risiedere nella propria anima, nel proprio mondo interiore. Il più delle volte è difficile comprendere quell’universo solo nostro che contraddistingue ogni essere umano e, di conseguenza, sarà difficile anche comprendere il motivo per il quale si “evade” da una realtà talvolta magari oppressiva e insistente.

Eppure, si sente il bisogno di fuggire comunque, si tenta in qualche modo di andare altrove, sia pure con la sola mente. Non importa da cosa si vuol “evadere”, non importa il motivo per il quale si tenta di dimenticare qualcosa che può far star male e dalla quale scaturisce questo strano bisogno interiore. Ciò che importa è la sensazione di sollievo che si cerca in questi momenti.

Ci sono alcuni posti che ci rigenerano e che nutrono il nostro bisogno di distacco: la musica, la danza, il teatro, la lettura e tutto ciò che può essere considerato una propria passione e di conseguenza un proprio rifugio interiore.

Il mio posto preferito è la scrittura. È una passione che libera le mie emozioni che in alcuni momenti sembrano un groviglio e che dà chiarezza ai miei pensieri. La scrittura a volte è un posto intimo, altre esprime il piacere della condivisione, è una passione che sento crescere dentro me stessa giorno dopo giorno. La scrittura è il mio rifugio personale, una creatura immaginaria che mi tende la mano sempre pronta a portarmi con sé lontana da preoccupazioni, ansie, dubbi e insicurezze.

In questo momento sono in sua compagnia e ciò che provo nei precisi istanti in cui scrivo è una sensazione di sicurezza, cosa che la realtà non riesce a garantirmi, cosa che a volte neanche la mia stessa persona riesce a garantirsi. Perché scrivendo vivo in una realtà differente, che per quanto possa essere irreale agli occhi altrui, occhi di superficialità, inconsapevolezza o razionalità, agli occhi della mia anima sembra più vera di qualunque altra cosa.

Scrivere non è semplicemente un mezzo per la tranquillità; scrivere è serenità. Io auguro a tutti di trovare una propria “scrittura” che possa rendere possibile anche solo per pochi attimi vivere nella sicurezza e nella serenità di una realtà che verrà a crearsi, talvolta inconsapevolmente, dentro la propria persona. Ritengo fondamentale riuscire a comprendere e conoscere noi stessi, cercando una via per disconnettersi da una realtà che non è in grado di dare sicurezze che potremo trovare solo nel profondo del nostro animo. Ecco allora che la via della scrittura, per me, è la più sincera.