L’isola che non…ci dovrebbe essere

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LECCE (di Mario Venturi) Il mondo di oggi, purtroppo, è affetto da innumerevoli problematiche che riguardano l’ambiente, dall’aria inquinata al disboscamento di vasti territori. Sempre più frequentemente tali fenomeni devastano, di volta in volta, porzioni sempre più ampie del nostro pianeta, ma non solo, infatti questi eventi si verificano anche nell’oceano. Fra questi spicca per importanza la formazione del Great Pacific Garbage Patch, noto anche con la denominazione di Pacific Trash Vortex. Situato fra il Giappone e le Hawaii, esso è l’accumulo di plastica più esteso al mondo, nonché uno dei più grandi simboli della crisi ambientale.

 

Le fonti dalle quali la plastica giunge nell’oceano sono disparate, ma le più grandi sono sicuramente le industrie che scaricano i loro rifiuti in mare, per caso o di proposito, dunque illegalmente. Proviene anche da navi da pesca, navi porta-container e piattaforme petrolifere. Inoltre, anche il turismo origina rifiuti; per esempio, chi frequenta la spiaggia non sempre getta l’immondizia negli appositi contenitori.

La presenza dell’accumulo di plastica in questione può provocare varie conseguenze sulla fauna, sia marina che terrestre. Nel primo caso, la plastica, venendo frantumata, affonda in parte nel mare, dove può soffocare le creature acquatiche. Inoltre, essa rilascia sostanze chimiche che non si trovano in natura, dannose per la crescita e lo sviluppo degli animali marini. Nel secondo caso invece la plastica, entrando nella catena alimentare marina, può contaminare anche quella umana. Infatti, attraverso un processo chiamato bio-accumulo, le sostanze chimiche, tossiche e inquietanti presenti nella plastica sono ingerite dagli animali, così queste sostanze passano dalla preda al predatore, fino alle persone.

La ricerca odierna non è ancora riuscita a stimare valori precisi né riguardo al problema né sulle sue conseguenze. Tuttavia, è necessario evitare che ulteriori rifiuti vengano immessi nell’oceano. Pratiche che continuano a svilupparsi sono i progetti di pulizia di spiagge, fiumi e laghi. Anche il finanziamento di progetti per migliorare questa situazione ambientale ed economica può essere una soluzione; sono stati infatti sviluppati sistemi di pulizia per ripulire ciò che inquina gli oceani e per intercettare la plastica nel suo percorso verso il mare aperto attraverso i fiumi.

In conclusione, data la scarsezza di risultati ottenuti tramite le ricerche condotte dagli esperti, uno dei pochi modi in cui ci si può impegnare per evitare eventuali disastri futuri è quello di sensibilizzare un pubblico sempre più ampio su questa tematica, inducendolo a smaltire i rifiuti nelle corrette modalità.