UN ANNO DI DAD: VANTAGGI E CONSEGUENZE

0
1656

LECCE (di Martina Caione) Ѐ ormai da un anno che la DAD (didattica a distanza) è diventata una quotidiana realtà per studenti e professori. Esattamente a Marzo 2020 si è sentito parlare per la prima volta di questa modalità didattica a causa della pandemia tuttora in corso. Le scuole di ogni ordine e grado hanno dovuto pianificare in modo improvviso le lezioni a distanza insieme alle difficoltà dovute ai dispositivi informatici e al loro utilizzo. Dopo un anno trascorso svolgendo le lezioni in questo modo, risaltano chiaramente tutti i vantaggi e le conseguenze della DAD delle quali prima non ci rendevamo conto.

Pensare di poter parlare ad un gran numero di studenti tramite il computer sembrava quasi inimmaginabile, oggi invece è considerato normale. Il progresso tecnologico ha sicuramente aiutato molto in questa difficile situazione. Al giorno d’oggi è possibile far collegare un’intera classe in chiamata e partecipare attivando il microfono e la fotocamera; inoltre i professori possono condividere molto velocemente dei file o delle presentazioni che fungono da supporto alla loro spiegazione. Sicuramente la DAD ha spronato i ragazzi ad un maggiore utilizzo della tecnologia e alla creazione di prodotti multimediali. Le competenze informatiche sono ormai molto richieste e queste ultime, dovendo usare quotidianamente dei dispositivi tecnologici, non possono che migliorare. Questa modalità è indubbiamente molto efficace per contenere i contagi, in quanto gli studenti seguono la lezione da casa, senza entrare in contatto con i compagni e in totale sicurezza. Si ritiene quindi risolto del tutto il problema legato ai trasporti per i ragazzi residenti in un comune diverso da quello della scuola.

A lungo andare, però, sono le conseguenze negative a prevalere, purtroppo. In primo luogo, il numero di ore trascorse davanti allo schermo è aumentato in modo spropositato; in aggiunta alla DAD molti studenti seguono dei corsi pomeridiani anch’essi a distanza. Ciò che ne risente maggiormente è la vista, affaticata, che col tempo rischia di peggiorare in maniera irreversibile. Un’altra problematica che le famiglie hanno dovuto affrontare è stata dotare i figli dei dispositivi per potersi collegare a lezione, visto che non tutti ne disponevano a sufficienza. Sono stati e continuano ad essere frequenti i problemi relativi alla connessione, che molto spesso rallentano o impediscono agli alunni di partecipare alle video-lezioni. Purtroppo questi non dipendono dai ragazzi o dai professori e non sempre sono risolvibili. Per gli studenti più piccoli le conseguenze possono essere molto gravi: a causa della loro tenera età, l’apprendimento risulta molto più difficoltoso attraverso uno schermo. Imparare a scrivere e a leggere è fondamentale ed è molto complesso da insegnare con queste modalità. Per di più ai genitori, impegnati con il lavoro, non è sempre possibile assistere i propri figli; alcuni ragazzi non sanno ancora usare correttamente il computer, per questo un aiuto sarebbe indispensabile. Il danno più grave della DAD, però, è la totale assenza di rapporti sociali, se non tramite uno schermo: questi ultimi erano già ridotti a causa della nascita dei social-network. I ragazzi non possono più trascorrere la mattinata in classe, tutti insieme, e questo, anche se inconsapevolmente, li porta ad isolarsi nelle proprie camere dovendo seguire le lezioni in totale solitudine.

Pur prendendo atto di tutti questi fattori, che siano positivi o negativi, siamo ancora costretti a ricorrere a questa didattica, ma ci auguriamo di tornare in classe al più presto e in totale sicurezza non appena il numero di contagi dovuti al covid-19 ce lo permetterà.