Un Classico con la lode

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i100del2016tratto dal Quotidiano del 16 Luglio 2016 per la firma di Serena Costa

«Lodi, lodi, lodi», direbbe Michele Guardì – questo il tormentone dell’auto- re televisivo nei panni del Comitato del programma di Rai 2, “I fatti vostri” – ai diplomati del liceo classico “Giuseppe Palmieri”: i ragazzi hanno fatto incetta del prestigioso riconoscimento alla carriera scolastica, dando lustro a una scuola antica, che nel 2015 ha festeggiato i suoi primi 150 anni di vita. Sono in tutto 17 gli studenti che hanno conquistato la lode, mentre in 15 hanno raggiunto il massimo dei voti, su un totale di 146 ragazzi chiamati al “redde notionem”.

I superbravi si sono riuniti ieri per l’ultima volta nella loro amata – ma an- che sudatissima – scuola, per leggere in- sieme i cosiddetti quadri, quei verdetti provvisori del loro futuro, chiavi d’ac- cesso per carriere all’ insegna dell’ economia, della magistratura e della medicina. Le classi dirigenti del domani indossano ancora jeans strappati, pearcing qua e là e facce acqua e sapone: ma le apparenze non ingannino, perché sanno già cosa li aspetta oltre le quattro mura che li hanno protetti per 5 anni della loro vita. Perché quei 100 e quei 100 e lode se li sono accuratamente guadagnati giorno per giorno, a colpi di compiti e interrogazioni impeccabili, di progetti di lingua straniera e di certamina latini, che li hanno resi pronti ad affrontare le nuove sfide su ben altre arene. Ragazzi “seri” che hanno anche lavorato oltre che studiato tanto, perché responsabilizzati da famiglie che non gli hanno fatto avere i grilli per la testa.

Come Andrea Cofano è un “lodevole” della III B. «A due giorni dagli orali – racconta lo studente, la cui famiglia produce artigianalmente dolciumi tipici – ho aiutato la mia famiglia nella festa patronale di San Pietro e Paolo, ad Acaya: non me la sono sentita di dire di noi ai miei genitori e a mia sorella, ma per sentire meno il peso del senso di colpa, mi sono portato appresso lo zaino con tutti i libri». Per tutta l’estate Andrea continuerà ad aiutare la famiglia in giro per feste e sagre, senza rinunciare a un buon libro della sua amata storia; a settembre, partirà alla volta di Trento, per studiare alla facoltà di Giurisprudenza.

E si incontrerà certamente con Aurora Bellaluna, altra “palmierina” insignita della lode: l’avevamo conosciuta alla seconda prova, dopo aver tradotto quella versione di Socrate su cui si sentiva tranquilla, a buon diritto. «Questo voto è una grande soddisfazione, perché mi fa capire che ho dato tutto quello che potevo. Il mio sogno? Diventare magistrato».

Stessa direzione anche per Isabella Guercia Sammarco, che andrà alla Statale di Milano: il suo ricordo più bello del liceo risale a qualche mese fa, nel viaggio di istruzione in Polonia, in visita ai campi di concentramento nazisti: «In quel momento, io e i miei compagni abbiamo realizzato che di lì a poco le nostre strade si sarebbero divise: non siamo mai stati così uniti».

Il suo desiderio più grande è poter rispondere alla frase: «Houston, abbiamo un problema»: lui è Alessandro Letizia, 100 della III B, e da grande vorrebbe fare l’ astronauta, per questo frequenterà Ingegneria aerospaziale a Torino. «La mia ambizione più grande è poter entrare un giorno alla Nasa, ma non mi interessa mettere piede su Marte: va bene anche lavorare nella stanza dei bottoni sul pianeta Terra».

Il suo compagno di classe Matteo Greco sogna anche lui di vivere negli Stati Uniti, ma da economista: per questo studierà Economia in inglese alla “Bocconi” affascinato com’è dallo stile di vita a stelle e strisce. «Questa scuola e questa città mi hanno dato tanto, per questo sarò sempre grato. Ma ora voglio cambiare e conoscere nuove culture».

E seguirà la stessa facoltà anche Claudia Rizzo, ma per diventare una giornalista economica: chissà che non approdi alla Reuters. «Tutti i giorni, anche quelli meno belli, mi hanno aiutata a crescere e rifarei questa scuola mille volte». Claudia ha ricevuto anche una menzione d’onore alle Olimpiadi di cultura classica, per l’originalità e la capacità di fare paralleli con l’attualità.

Vorrebbe vivere a Milano, invece, Laura Vetrugno, per studiare Medicina: il bivio sarà poi tra Oncologia e Pediatria, ma c’è ancora tempo. E anche Laura Bruno, della III D, vuole diventare medico: chirurgia generale è la sua personale sfida a un ambiente che è di appannaggio maschile. Ma coltiva anche la passione per la scrittura: quest’anno, ha conseguito il premio giornalistico “Sergio Vantaggiato”.

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