6 novembre. Riflessioni a margine di un incontro: l’energia del pianeta per uno sviluppo sostenibile

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pianeta-rinnovabiliSentiamo quotidianamente parlare di ‘alternative’ al mondo nel quale viviamo, che sembra purtroppo essersi avviato verso un punto di non ritorno. I dubbi certamente sono tanti, ma il cambiamento è necessario. Un campo in cui è urgente una svolta radicale è certamente quello energetico. Eni ci fornisce dei dati sconcertanti: nel 2014 sono stati consumai circa 1071 barili di petrolio e si stima che la domanda crescerà fino al 50% in meno di 15 anni. Sappiamo inoltre dall’IEA che nel 2015 quasi l’82% dell’energia consumata proveniva da fonti fossili. Numeri che ancora una volta devono far riflettere: l’impatto ambientale, infatti, che questo uso smodato di tali risorse provoca è estremamente dannoso. Bisogna quindi invertire la rotta verso uno sviluppo sostenibile. Ed è proproio questo che, con i precedenti dati, il prof. Sergio Negri ha voluto far capire alla classe 3c del Palmieri, che in data 17/10/2016 ha partecipato al suo seminario sull’Energia del Pianeta per lo sviluppo sostenibile, tenutosi ad Ecotekne. In particolare, si è parlato di geotermia. L’energia geotermica sfrutta i flussi di calore presenti nel sottosuolo. È infatti risaputo chi è all’interno della terra è presente calore, dato dal “calore primordiale”, dal decadimento radioattivo di isotopi presenti nelle rocce e dai molti convettivi di correnti calde e fredde. Andando in profondità, si riscontra poi il gradiente geotermica, ossia un aumento di 1°C ogni 33 m nella litosfera e astenosfera. Il flusso di calore è un fenomeno assolutamente naturale che permette di ristabilire l’equilibrio termico all’interno della terra. Questo calore è di circa 42 × 1012 W, un valore altissimo. L’unicità di questa fonte gratuita di energia fu subito compresa dai toscani, che nel 1904 fondarono a Lardarello le prime centrali geotermoelettriche, capaci di sfruttare l’elevata temperatura (a 260 °C) Del vapore secco dei soffioni boraciferi. Questo veniva convogliato in un sistema di turbina chi la trasformavano in energia elettrica. La produzione ammonta a circa il 25% del totale in Toscana, un valore non certamente trascurabile. L’energia geotermica non è tutta via così elevata dappertutto. Bisogna però tenere presente che ovunque la temperatura sotto il terreno rimane di 13/15 °C . Essa può essere sfruttata per il riscaldamento degli ambienti con la “pompa di calore”: dal suolo infatti si ricavano due 2-3 kW/h di calore che, con il dispendio di solo 1 kW/h di energia elettrica, forniscono 4/5 kW/h di calore. Nonostante il fatto che questa straordinaria risorsa gratuita sia disponibile per tutti, anche in minima parte, il suo utilizzo è molto ridotto: la GSE ci dice che in Italia nel 2014 la sua produzione è rimasta ferma a 5000 GWh, mentre altre fonti rinnovabili, come ad esempio il solare, hanno subito una crescita a dir poco esponenziale, passando da 0 a quasi 25000 GWh. In realtà questo dipende principalmente dalle scelte economiche che lo stato fa, scegliendo dove indirizzare i finanziamenti. Tuttavia uno studio oculato del problema energetico dovrebbe far capire che ogni territorio è unico in sé, e possiede delle fonti di energia diverse,che devono essere usate in modo sì diverso, ma sempre consapevole. La conferma più sensazionale di tutte è quindi proprio questa, ossia che madre natura ci ha messo a già disposizione quello di cui abbiamo bisogno. Sta a noi capire come tutto ciò può essere usato nella creazione di questo mondo migliore che tutti vogliamo, e che potrebbe essere non più una semplice utopia. (Virginia Mancarella, III C)

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