Una festa di ricordi

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LECCE (di Sara Sergio) Esattamente un anno fa si celebrava l’ultima sfilata di carnevale, nonché ultima manifestazione prima del COVID, a Martignano, un paese di 1700 abitanti in provincia di Lecce.

Pur essendo un piccolo paesino, Martignano ospita da ormai 34 anni il carnevale della Grecìa Salentina e da 41 quello martignanese: uno degli appuntamenti più attesi in tutto il Salento, e non solo.

Nonostante i primi casi di COVID, lo scorso anno, il 23 febbraio, si era celebrata l’ultima edizione di questo carnevale che aveva riscosso tantissimo successo.

All’insegna della sostenibilità, carri e gruppi mascherati si erano sfidati, come da tradizione, a colpi di coreografie, con coriandoli, stelle filanti, costumi e carri colorati e tanta, tanta musica.

 

 

 

 

 

Dai supereroi mascherati ai carri con Mazinga, a quello dei tifosi del Lecce, quello sull’antico Egitto, al gruppo dei principi e delle principesse, abbiamo assistito ad un tripudio di energia e vivacità.

E quest’anno?

Il piccolo paese salentino non si è arreso alla pandemia che ormai da un anno paralizza il nostro paese e il mondo intero: per non dimenticare una tradizione di ormai 41 anni, si è deciso di festeggiare il ricordo di momenti impressi nella memoria collettiva, nella speranza che il prossimo anno si potrà tornare a sfilare tutti insieme. Sono stati affissi cartelloni per le vie del paese con le foto di tutte le sfilate passate: bambini mascherati da Zorro, bimbe vestite da principesse o fatine, i carri della pro-loco che mostravano la loro imponenza anche nelle fotografie; nonostante non ci fosse la possibilità di frequentare i laboratori per la creazione dei costumi e degli stessi carri allegorici, le associazioni del paese hanno realizzato dei docufilm presenti sulla pagina facebook ufficiale del  carnevale di quelli effettuati gli anni precedenti.

Un appuntamento immancabile per la piccola comunità è la tradizionale rappresentazione della “MORTE TE LU PAULINU”: Paulinu è un fantoccio di paglia che rappresenta il carnevale e che viene bruciato all’inizio della quaresima; la sua morte è preceduta da una piccola recita che si svolge durante la veglia per il “defunto”; nel paese vengono affissi i manifesti per la morte del fantoccio e la bara con il corpo di paglia è esposta nella piazza principale del paese.

Poiché si tratta di una tradizione importante, nonché bellissima e divertente, si è pensato di registrare la piccola recita (nel rispetto delle normative di prevenzione al COVID) per poi postarla assieme agli altri docufilm sulla pagina Facebook. Alla fine dello spettacolo la “mamma” del fantoccio legge il suo testamento e quest’anno non poteva che fare riferimento alla situazione che, purtroppo, tutti stiamo vivendo, con l’augurio che tutto possa passare presto.

Nonostante le innumerevoli difficoltà non ci possiamo fermare, ma dobbiamo trovare modi nuovi di reinventarci e di migliorare ciò che abbiamo, nella speranza di tornare a vivere presto tutti quei momenti a cui adesso stiamo rinunciando.