L’effetto Flynn al contrario: diventiamo tutti sempre più stupidi

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LECCE (di Sofia Martella) – Per effetto Flynn si intende un aumento del quoziente intellettivo medio della popolazione di generazione in generazione, scoperto da James R. Flynn e registrato in tutti i paesi del mondo.

Recentemente però è stato dimostrato che tale effetto si sta capovolgendo. Infatti in molti paesi sviluppati l’incremento del QI è diminuito rispetto agli anni precedenti, mentre in quelli più poveri rimane invariato.

Flynn, in uno studio pubblicato nel 1987 sul Psychological Bulletin, aveva messo a confronto i risultati di test d’intelligenza effettuati su alcuni bambini nel 1947 e nel 1972. Nei 25 anni trascorsi, il QI dei ragazzi era aumentato di 8 punti. Da qui la deduzione: nelle nazioni sviluppate il QI aumenta da una generazione all’altra in una misura variabile tra i 5 e i 25 punti.

Purtroppo la gioia del momento riguardante il maestoso aumento di QI ha avuto fine nel 2004, quando sulla base di alcune ricerche empiriche l’Università di Oslo si accorse che tra il 1970 e il 1993 l’effetto Flynn era diminuito. Negli anni successivi questo rallentamento ha trovato ulteriori conferme, fino alla tragica scoperta che il trend si è ormai rovesciato, e da un anno all’altro il QI diminuisce mediamente dello 0,25-0,50.

Dunque questo studio manifesta come tutti noi ormai, sia perché trascuriamo sempre più la cultura sia perché siamo soliti seguire la massa, senza distinguerci con le nostre caratteristiche e potenzialità, diventiamo sempre più stupidi, non rendendoci conto della stoltezza che ci sta divorando.