Le origini del soldatino di legno

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LECCE (di Francesca Alfieri) – Il tedesco soldatino di legno è ormai divenuto uno degli emblemi delle festività invernali. In tutte le sue varianti, viene posizionato su abeti, mensole, librerie e camini perché sprigiona la magia del Natale più di ogni altro ornamento.

La sua origine risale al XVI secolo. In quel periodo la popolazione stanziata sui Monti Metalliferi, catena montuosa fra Sassonia e Boemia che prende il nome dalla consistente presenza di minerali, attraversava una profonda crisi. Per ribellarsi alle truppe tedesche e protestare contro l’aumento delle tasse, i cittadini realizzarono un grande soldato di legno la cui unica funzione era rompere le noci con la mandibola.

Dopo quella rivolta, lo schiaccianoci entrò a far parte dei simboli della tradizione tedesca. Inoltre, intagliare il legno per riprodurre il personaggio divenne la principale fonte di sostentamento per gli artigiani.

Il piccolo milite si diffuse in un secondo momento, grazie alla pubblicazione di “Lo Schiaccianoci e il re dei topi”, avvenuta nel 1816. Il racconto fiabesco, che ha come protagonista il soldatino di legno, è stato scritto da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, esponente del Romanticismo tedesco. Tuttavia, per molti anni è rimasta più famosa la versione del 1845 dello scrittore francese Alexandre Dumas, alla quale si ispirerà l’omonimo celebre balletto musicato da Tchaikovsky, noto compositore russo.

Oggi nella cittadina di Neuhausen, in Sassonia, ha sede il museo che custodisce la più grande collezione al mondo di schiaccianoci.

Tale raccolta appartiene a Jürgen Löschner e alla sua famiglia e comprende oltre cinquemila esemplari, enormi e microscopici, antichi e ultramoderni, ispirati a personaggi reali o a quelli delle fiabe.

Davanti all’edificio se ne trova anche uno da Guinness dei primati alto ben 5 metri e 87 centimetri.

La tradizione è preservata anche in altri stati della Germania, come in Turingia, dove vengono realizzti alcuni tra gli schiaccianoci più pregiati.