Incontro con il Giudice Antonio Di Matteo

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dimatteoGrande emozione e senso di partecipazione carichi di passione civile hanno vissuto e provato gli studenti e le studentesse del Liceo Palmieri impegnati nel  Progetto Legal-mente  nell’ascoltare le parole del Sostituto Procuratore della repubblica di Palermo dott. Antonio Di Matteo.

Accolto al suo arrivo nell’aula magna dell’Ateneo Codacci-Pisanelli dell’Università del Salento, con una standing ovation di applausi da una sala gremita di giovani, con tono sobrio e pacato il Procuratore ha ricostruito le radici storiche delle relazioni tra potere mafioso e potere politico sin dal dopoguerra. Ha quindi  parlato di mafia e impresa, di mafia e istituzioni, degli anni dello stragismo, ricordando che i cosiddetti delitti “eccellenti” di mafia hanno riguardato soprattutto uomini delle forze dell’ordine, magistrati, giornalisti, politici, sacerdoti caduti per difendere la legalità. Sul filo della memoria ha ricordato come da giovane studente si è formato la sua coscienza leggendo il giornalismo d’inchiesta di Giuseppe Impastato, i fogli del periodico “I Siciliani” diretto da Giuseppe Fava, poi uccisi da mano mafiosa. Ha così decostruito e smentito quei luoghi comuni generati nell’opinione pubblica dalla cattiva informazione come ad esempio la lotta alla mafia, la guerra di mafia, le toghe politicizzate in assenza di concreti dispositivi di legge volti a contrastarli autenticamente.

Ha, quindi, esortato i giovani a non lasciarsi irretire dai clamori retorici della falsa legalità e di sviluppare l’attitudine ad una corretta informazione e un’attenta analisi dei processi reali per mantenere viva la memoria storica. Ha perciò esortato a liberarsi dalla paura e ad affrontare con coraggio la sfida, invocando una Riforma culturale che possa aver inizio dalle scuole, dalle giovani generazioni alle quali ha ricordato le parole di Paolo Borsellino: “Un giorno questa terra sarà bellissima”.

 

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