Il Palmieri fa poesia

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LECCE (di Valentina Anglani e Marta Grattagliano) Sono ormai 3 anni che il Liceo Classico e Musicale G. Palmieri, tra i tanti laboratori e corsi, offre la possibilità di partecipare al “Circolo della Poesia”. Un vero e proprio spazio gratuito e autogestito dagli studenti, che una volta a settimana si riuniscono per un paio d’ore per discutere su tematiche sia di attualità, che prettamente “poetiche”.

La poesia assume un ruolo diverso nelle vite di ognuno, così come confermano gli organizzatori del circolo rispondendo alla nostra domanda “Cos’è per voi la poesia?”.

FEDERICA «La poesia è tutto ciò che ci circonda. È tutto ciò che è arte, ad esempio io sono molto legata a Frida Khalo .»

COSTANTINO «La poesia è un modo di vedere la vita, è sentire la voce del fanciullino pascoliano, è meravigliarsi delle cose della vita»

MATTEO «La poesia è vita»

ANDREA «La poesia è ciò che si prova quando ci si dimentica di porsi le domande e ci si lascia vivere»

LORENZO «Da una parte è la rappresentazione stessa dell’essere umano, dall’altra io la intendo come rappresentazione del lato più vero e fragile di quest’ultimo e quindi diventa sia fonte di arricchimento che di comprensione».

D. «Perché dare vita al circolo della poesia?»

MATTEO «Perché la nostra generazione ha bisogno di avvicinarsi alla cultura e ai coetanei, per scoprire se stessi e farsi delle idee su qualcosa»

ANDREA «Il circolo è nato dalla volontà di alcuni ragazzi di terzo liceo di dare spazio a momenti di riflessione collettiva e di espressione culturale. Il circolo serve a valorizzare le nostre capacità e non solo in ambito letterario».

D. «Hai qualche progetto personale legato alla poesia o alla scrittura?»

FEDERICA «Nel mio futuro vedo la scrittura specialmente in ambito giornalistico, la poesia invece per me è più personale, è un’espressione dei sentimenti utile per viverli meglio, quindi non credo che pubblicherò mai delle mie poesie.»

COSTANTINO «Continuare a scrivere “Un’estate da dimenticare”, un libro diviso in tre atti che sto realizzando con Matteo.»

D. «Da quanto frequenti il circolo e cosa ti spinge a continuare?»

FEDERICA «Frequento il circolo da quando è nato, mi spinge a continuare la possibilità di esprimersi senza riserve, in quanto autogestito, senza sentirsi giudicato. È un arricchimento culturale e umano, un pensiero nei confronti di ciò che facciamo e ciò che pensiamo, crescere tramite l’arte e tramite gli altri, ognuno prende e dà, poiché tutti sanno qualcosa di diverso rispetto agli altri, né più né meno.»

COSTANTINO «Frequento il circolo da due anni e mi spinge a continuare il confronto tra generazioni»

D. «Perché i ragazzi dovrebbero avvicinarsi alla poesia?»

LORENZO «La parte letterale è la parte più noiosa delle infinite diramazioni che la poesia ha nel quotidiano. Alejandro Jodorowsky, in “Psicomagia” descrive l’atto poetico come un qualcosa di strettamente collegato alla mente umana, come la chiave di lettura da dare al mondo per poterlo leggere con i nostri occhi e non con quelli degli altri. La poesia per Jodorowsky, e io condivido pienamente, è tutto ciò che si vive con passione, perseveranza e anche follia, perché senza inventiva non si può vivere poeticamente. Con vita poetica si intende qualsiasi cosa, dal non voler calpestare le righe delle mattonelle di un marciapiede, al dare teatralità ad un gesto, all’amare fino all’estremo qualcuno o qualcosa.»

ANDREA «La poesia è un modo di vedere qualsiasi cosa e si trova in tutto, sia nelle cose belle che in quelle brutte. Perciò secondo me dovrebbe essere la poesia ad avvicinarsi ai ragazzi, che sono sempre meno poetici».

D. «In che cosa vedi la poesia oltre che nei versi poetici?»

MATTEO «Per me la poesia è soprattutto nella musica, in quanto un modo di vedere la realtà»

ANDREA «La poesia non è solo l’inchiostro nero su una pagina bianca, ma un modo di vedere la realtà nel momento in cui ci si dimentica dei luoghi comuni, il modo in cui si guarda la vita per lasciare spazio al nulla…»

D. «Perché consiglieresti a noi studenti di iscriverci al circolo?»

COSTANTINO «Consiglio di iscriversi al circolo perché è bello confrontarsi anche con persone che non si conoscono, senza pregiudizi. Puoi comprendere chi sei davvero.»

D. «Quali sono le tue aspettative sul circolo della poesia?»

FEDERICA «Come fine percorso prevedo la produzione di un pamphlet, grazie anche alla partecipazione ad alcuni progetti, in modo da avere elementi concreti che documentino il nostro lavoro. Tutti, al termine dei nostri incontri, siamo più ricchi e la speranza è che questo progetto continui anche il prossimo anno, magari in chiave più aggiornata».

ANDREA «La mia aspettativa è che si accresca la fantasia senza limiti nelle attività che si possono svolgere e che in qualche modo i ragazzi cerchino l’ispirazione in ogni cosa, con azioni, gesti o versi, ma che cresca la voglia di essere ispirati da tutto ciò che ci circonda».