Auto elettriche: progresso o regresso?

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LECCE (di Mario Venturi) Da quando negli anni 2000 sono state prodotte le prime auto elettriche, i critici hanno subito messo in discussione il fatto che fossero davvero pulite ed ecologiche. Infatti, anche se tali veicoli vengono presentati dalle case produttrici come non inquinanti e a emissioni zero, non è garantito che siano meno dannosi per l’ambiente rispetto alle tradizionali auto a benzina o a gasolio.

Un aspetto molto discusso è sicuramente l’inquinamento alla base del processo di produzione delle batterie utilizzate in queste auto. Questo si verifica perché per realizzare le suddette batterie viene impiegata una varietà di terre rare, la cui estrazione e lavorazione può alimentare emissioni di carbonio nonché causare danni al territorio, considerando la grande quantità di sostanze nocive poste su quest’ultimo per poter estrarre il metallo dal sottosuolo. Inoltre bisogna precisare che, piuttosto che la composizione delle batterie stesse, è il Paese nel quale esse vengono assemblate ad avere un forte impatto ambientale. Pertanto la vera chiave per ridurre le emissioni di CO2 non è tanto l’utilizzo di veicoli elettrici quanto le tecniche utilizzate per realizzare i loro motori. Infatti, se non vengono progettati metodi di produzione alternativi, l’inquinamento generato dall’estrazione dei minerali e dalla produzione delle batterie risulterà uguale, se non leggermente superiore, a quello causato dalle emissioni dei motori tradizionali.

Non bisogna poi dimenticare anche la questione dello sfruttamento minorile legato alle auto elettriche. Infatti alcuni ricercatori, visitando alcuni siti di estrazione nel Congo, hanno visto lavorare minatori di soli sette anni che tra l’altro utilizzavano strumenti non consoni. Tali giovani sono anche risultati affetti da malattie polmonari croniche dovute all’esposizione alla polvere di cobalto.

Ma non è tutto, infatti sembra che l’utilizzo di veicoli alimentati ad elettricità possa causare anche altri problemi, non inerenti alla sfera ambientale. A dare l’allarme è Akio Toyoda, CEO della nota industria automobilistica Toyota e presidente dell’Associazione Costruttori di automobili giapponesi, il quale ha affermato che la transizione completa alle auto elettriche potrebbe costare centinaia di miliardi di euro, rendere le auto inaccessibili per la gente media e lasciare interi Paesi senza elettricità.

Le aziende, dunque, devono essere molto caute nel cambiamento in questione; inoltre, se il loro scopo è veramente quello di ridurre le emissioni nocive per l’ambiente, dovrebbero impegnarsi nella progettazione di migliori tecniche di produzione delle batterie.